sabato 9 agosto 2008

In treno

Stati d'animo sull'orlo dell'inquietudine.
Andirivieni di smentite e di scommesse su quel che sarà.
Il vicino che importuna la tua smania di tranquillità in un'altisonanza piena di conversazioni.
L'avventura che rappresenta un semplice viaggio in treno sullo scenario del nostro ottuso millennio, mi trascina in un sollazzo esilarante nel descrivere l'angoscia che permea il mio scompartimento.
Il controllore s'aggira con aria da sparviero e il suo borsello che fa tendenza...
La nuova generazione di controllori avanza .... con divise alternative.
Lo speaker, con assiduo accento calabrese, ci informa che sarà un viaggio intenso.
Fortunatamente nel pavoneggiarsi non sfoggia alcuna performance in lingua straniera.
Mi sforzo di disinteressarmi alla conversazione che da ormai troppo tempo il mio "passeggero di viaggio" ha intrapreso con non so chi.
Dovrei denunciarlo per violenza psicologica, stupro immaginario, ma comunque crudele... sono in attesa trepitante della prossima galleria!
Il corridoio è un palcoscenico affollato.
Nell'intimità del mio posto n° 85 mi gongolo come uno spettatore in prima fila.
Srotola la pellicola del paesaggio nell'ampio finestrino....
Intanto, arrivano altri ospiti. Con indifferenza occupano le piazze 82 e 83 e si indispettiscono in un silenzio inquietante. Forse aspettano che l'attore principale abbia finito la sua esibizione.
E invece no. Iniziano con altrettante manìe: cellulari che squillano (immancabili); e le luci non funzionano; i discorsi di circostanza sceccherati con cazzate miste...insomma, passeggeri modello.
Lo so, sono spietato. Ma fortunatamente non me la prendo affatto, anzi! Preferisco scrivere piuttosto che sprofondare in acidità sommesse...

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