giovedì 16 ottobre 2008

Nervi al fuoco (parte prima)

Lo spettro di un bambino-comparsa appena nato partorisce un'oscillazione ipnotica nel mio cervello fuori dal seminato ormai.
La potenza di quei giorni esplosivi al quadrato, dà la mia felicità in positivo condita da folli pensieri d'amore.
Fotografando ogni virgola o accento del paesaggio che mi circonda capisco che avrei ugualmente vissuto galleggiando in questa città con parte del mio cuore e della mia prosa.
Celebrazione di depressioni frutto di impossibili amori in quel giardino di S. Francesco, psichedelico disco volante sulla società elettrica s.p.a..
Ragazzi con pezzi di vecchietta scippata avviluppati in note-vite di musica-fiume in piena nelle sue vene-cascata sulla mia chitarra ritm'n blues... nervi al fuoco.
Swing nella camminata mi avvio saltellando alla ricerca di occhi nuovi da ammirare e per sparare e uccicere un bersaglio ideale nel mio cuore: la mia supposta razionalità.
Ora il ricordo di quelle-tutto-sommato-poche ore si colora di fantasia e ridivento quello di sempre, un poco saggio un poco matto, ma con tanti occhi in più nei miei. Amore, per te e per lui, per me e per lei...
Le strade inclinate in una danza affannata per il mio cuore facilitano il rotolare di vuoti pensieri gelati al sole mattutino-colori di un altro pianeta, dove prima ci si levava in amore per il prossimo.
Anni sprecati in una pozzanghera a cercare chissà quale insetto per scoprire poi che non può diventare tuo marito perchè è già morto e questa è la mia tomba in cui mi lascio sopraffare dalle sensazioni che provo per tutti voi.
Farò teatro di voi stessi in piccoli particolari, illuminato dalla luna. Faremo un sacco di sciocchezze. Vedrai, con la tua chitarra, la mia faccia colorata dal tuo sorriso, i tuoi capelli e i tuoi occhi, e le sue palline colorate.... e ce ne sarà per tutti.

Perugia, 16 luglio 1996

venerdì 3 ottobre 2008

Solo lei la sa dare

Non chiedermi di giustificare il colore del mio umore...
Tu l'avresti chiamato "stile" e io so che
l'influenza negativa, ancestrale e duratura
sfocierà in un just forget about me my friend.
Ma perchè perdere tempo in discussioni vuote,
d'altronde non ne sarei capace.
Conto almeno di riuscire a distrarmi in solitudine.

Insalate di vacua incertezza condite
con futili motivi brindano alla decadenza
di rapporti nati sotto la stella della dipendenza.
La finestra sulla realtà illumina la presuntuosa coscienza
di voler anticipare la generazione precedente
all'avento di sensazioni scontate.
Illusioni vuote in calici solcati da croci celebranti
l'infinita e genuina credulità umana.

Davvero pensavi che avrei calpestato il mio tempo
e sacrificato in miei istinti per paura di rimpiangere
l'incoerenza di quegli occhi: perdita di tempo troppo scontata.
Eppure tutti credono in te. E' così sarà quando finalmente
capirai di essere donna - corpo integro a se stante -
senza tante (sempre troppe) smancerie.

Esorbitanti intrallazzi di illusionisti fica-dipendenti
sfociarono in spettacoli da circo
e intransigenti "biglietto-prego".
Deboli speranze morivano sul nascere di aurore demenziali
stordite da sogni interrotti nel bel mezzo dello sfociare
del piacere errante letto-fradicio.
Non seguirò mai una fica sui carboni ardenti dell'indifferenza.

Ragionevoli ossessioni ricercano affamate sensazioni
in una rincorsa reciproca a perdifiato - cuore palpitante
in ottusità trascendentale.
Quando le certezze cominciarono a consolidarsi
tutto apparve l'opposto di ciò che era stato
in precedenza preventivato.
Per l'indifferenza dei presenti, ognuno si ritirò
nelle proprie stanze raggiungendo piaceri
solitari sull'orlo del baratro-salto nel buio-leggere
attentamente le avvertenze sul retro...